Finita l’estate, nuovi lavori e nuove idee; in questo articolo vorrei parlare delle bici in carbonio che ho appena terminato di realizzare.
Il calendario dice che il prossimo mese 66 rintocchi sono per me!
In giro si dice che non li dimostro.. lo so già da me, sono ancora bello, bullo e fio’ de mamma!
Il sabato sera con la mia bellissima ballerina le piste di ballo latino ci vedono ancora volteggiare e sudare per due ore circa ma quelle maledette lancette sembrano bielle a diecimila giri.
A casa al mattino ho eliminato da anni la sveglia, in officina invece guardo continuamente l’orologio, è lui che comanda i miei tempi di lavorazione, anche se ormai il lavoro cammina con tempi concordati con il cliente, la sera il più delle volte chiudo la giornata in deficit di tempo… il telefono, il PC e le chiacchiere mi fregano che va bene.
La mia ragazza ha ragione, mi ha sempre detto: “Te le vai a cercare, non sei capace di stare un po’ tranquillo!”.
Quando mai le donne hanno torto?
Le bici sono entrate di prepotenza nella mia vita, il guaio é che mi diverto, mi sono accorto che disegnare e verniciare spazi minimi é una bella continua sfida!
Come quella di Giuseppe, ancora qui in ditta prenderà la nave nelle prossime sere per la Sardegna.
Mi ha telefonato ad inizio mese chiedendomi se potevo fargli il regalo per i suoi 60 anni che cadono appunto il venti mese corrente.
Come si fa a rifiutare un regalo ad una persona in età matura ???
La sua bella ORBEA–ORCA tutta nera in officina ma blu effetto flop al sole, ha richiesto tutte le scritte in turchese, ovviamente in vernice, ultimata con trasparente opaco.
Subito dopo Giuseppe mi fa un’altra richiesta, la bandiera italiana sulla sua bici.
In sala travaglio c’è rimasta un pochino, fino a che sfruttando un leggero incavo del telaio è nata!
Giuseppe dopo averla vista tramite Whats’App mi ha scritto: “Mi sembra bellissima!” ma io lo sapevo già!
Questo lunedì è quella di Daniele che è uscita dalla mia’officina con un nuovo look: oro –bianco – con il carro nero contornato di filettini da 2-3mm.
Tutta in vernice, come la scritta LEEROY (non il marchio della casa costruttrice); Leeroy è una trasformazione personale del nome del suo bellissimo bambino ed infine Daniele per non dimenticarsi di esser nato nel 1982 me lo ha fatto scrivere sul tubo sella centrale.
La più semplice, in ordine di tempo, é senz’altro la VITUS, tutta nera ultimata con trasparente questa volta lucido, scritte turchese, colore scelto da Andrea che a sua volta, una volta pubblicata, aveva ispirato proprio Giuseppe!
Qui sotto troverete le foto gallery delle 3 bici. Stiamo anche riaggiornando il sito www.rizzidesign.it

Grazie
Rizzi Vito Leonardo e figli.

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