Lunedì come tutte le mattine apro il mio amato- odiato PC, capolinea la posta elettronica.
Sono li che prendo visione sul da farsi tra inviti ad emigrare ed altri che cercano di farmi continuare a sniffare vernice. La badegna, ossia la campana-suoneria del telefono aziendale ci manca poco che mi faccia venire un coccolone! Ora vengo e mi spiego, non rientra nella normalità che il sudetto alle otto e trenta del mattino prenda vita, normalmente inizia a svegliarsi verso le nove. E’ vero, a volte lo odio ma visto che i piccioni viaggiatori hanno smesso già da un po di fare il loro mestiere, il telefono serve e a quell’ora può essere solo la mia gentil consorte che avendo dimenticato, prima del bacio mattutino, di darmi qualche commissione a me non gradita, lo fa tenendosi a debita distanza servendosi appunto di tale mezzo, il famoso telefono.
Guardo sul display e leggo una caterva di numeri, ben tredici, “troppo lungo” penso “sicuramente è qualcuno che cerca di guadagnarsi la pagnotta proponendomi l’improponibile” e ritorno alle mie faccende. Il batacchio della campanella non vuol sentire ragione ricordandomi che generalmente “chi l’ha dura la vince” lascio che si sfoghi… Ore 09.30 ed é la quinta volta che i tredici numeri ben evidenziati mi dicono che qualcuno sicuramente vuol dirmi qualcosa, ricordandomi che il mio lavoro è tutto incentrato sulla pazienza, tiro su la cornetta e non faccio in tempo a proferir parola che dalla altra parte mi sento salutare con un: “Ciao Rizzi! Sono Giovanni, ti telefono dalla Svizzera, ti ricordi di me? 25 anni fa mi hai verniciato due caschi!”. Ora io so di avere una memoria di ferro ed a dimostrare ciò fa testo che a volte parto da una parte del capannone per prendere qualcosina ma alla fine del tragitto quel qualcosina mi è scappato di mente, allora faccio il tragitto al contrario finché tutto torna; così mi torna alla mente Giovanni! Andiamo avanti…
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Giovanni mi avvisa che suo papà da Marene, cittadina a tre passi da me, in provincia di Cuneo, mi sta portando una mini moto da verniciare colorazione “Desmosedici RR”, si raccomanda dicendomi di non mandargli foto con le fasi della lavorazione, cosa che di solito faccio, perchè la moglie non deve saper nulla, è una sorpresa! “Fai tu!”.
Si raccomanda di ricordarmi di chiudere il foro faro perché non lo monta più (fatto!) “viene mio papà il 23 marzo a ritirarla”.
Verniciare quelle piccole carene è stata una gioia!
Il risultato di codesta passione, che forse non sono ancora riuscito a trasmettere in pieno con queste righe, è la MINI MOTO tutta in vernice versione “Desmosedici RR” tutta finita!
Grazie.
Rizzi Vito Leonardo e figli.
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