D’abitudine porto avanti contemporaneamente più lavori. Mi piace diversificare. Mentre un particolare in stucco asciuga, posso per esempio tirare due filetti su un casco, oppure, parlare ad una carena chiedendole se ha qualcosa da ridire sul suo nuovo look (abbiate pazienza ma se lavoro da solo, ho solo i mie pezzi intorno e mi viene naturale parlare con loro J).
Prendiamo ad asempio le tre biciclette appena ultimate. Colnago / Giant / Ridley.
In ordine di marchio, la Colnago prende vita in via Garibaldi 10 a Cambiago nel 1954; Ernesto da capace meccanico si trasforma in un provetto imprenditore, la Colnago diventa con il tempo il Marchio della storia ciclistica Italiana.
Nel 1972 in una fabbrica Taiwanese viene alla luce la Giant, con una precisa missione: creare biciclette di qualità; si inizia con telai leggeri in cromo, si continua con carbonio e si utilizza anche il kevlar 15/20%, più leggero delle fibre di vetro e carbonio.
Nel 1997, nelle Fiandre, patria del ciclismo, nasce La Ridley, fabbrica che si vanta di aver progettato la bici da strada più veloce e con la migliore vestibilità di sempre (questa cosa desidero prenderla per buona, anche perché per me le bici, ognuna con le proprie peculiarità, sono tutte belle).
Simone è arrivato in ditta informatissimo sulle procedure di verniciatura. In mano aveva la busta con le grafiche Colnago da applicare sotto trasparente. Volevo donargli la mia tuta da Cabina di spruzzaggio, ma ha saggiamente rifiutato. Tutti i giorni WhatsApp registrava i suoi impazienti messaggi. Come faccio normalmente e pazientemente, in corso d’opera, mostro al cliente come cambia l’aspetto della sua Bici. Ed ecco finalmente, dopo tanto lavoro, il rosso Colnago campeggiare in trasparenza, sul telaio del cliente, come sulla mitica Mexico di Saronni.
Il telaio Ridley è arrivato in ditta solo soletto, senza una riga, ma con tanta voglia di cambiare look. Noto però che manca qualcosina: è ben difficile pedalare senza forcella! Latina dista da Cherasco solo qualche centinaio di chilometri. Marcello mi spiega che la forcella appena acquistata è già verniciata di azzurro e non necessita della mia opera; ho dovuto però pazientemente spiegargli che mi era indispensabile per rilevare la tonalità. Marcello cerca di svincolare, non intende dividersi dal suo nuovo acquisto, mi dice che se l’azzurro fatto da me cambia un po’ va bene lo stesso. Ho sempre sostenuto che un lavoro dà il risultato sperato solo se iniziato con tutto l’occorrente sottomano. Il mio perentorio consiglio viene seguito: l’agognata forcella si unisce al telaio. Con l’ormai indispensabile spettrometro rilevo la tinta, vernicio il telaio di azzurro, la grafica Ridley, di studiata dimensione, prende alloggio. La pistolina da un etto, carica di nero inizia la sua opera di sfumatura. Quando “il mestiere” dice che va bene, il cutter delicatamente solleva, eliminandolo, l’adesivo Ridley e mettendo così in evidenza l’azzurro che ha coperto. Il trasparente bicomponente completa l’opera.
Alla prossima puntata per la Giant nero effetto Flop!
Rizzi Vito Leonardo & figli